Il Sistema Informativo per il Controllo delle Velocità (SICVE), più comunemente noto come tutor, è il primo sistema che permette di rilevare la velocità media dei veicoli su una tratta autostradale di lunghezza variabile.
Il tutor è una strumentazione complessa che permette di monitorare l’andamento di ogni singolo veicolo.
Il sistema è stato tecnicamente progettato per rilevare anche la velocità istantanea dei veicoli che attraversano il singolo portale. La polizia stradale, però, finora lo ha sempre usato solo per rilevare la velocità media attraverso due portali consecutivi.
Nello specifico il tutor funziona in questo modo: nell’attraversare il portale, il sensore rileva la tipologia di veicolo (camion, automobile, bus, moto, etc.) e attiva la telecamera che rileva targa e registra la data e l’ora del passaggio. Alla fine della tratta in analisi il sensore del portale d’uscita si comporta allo stesso modo di quello all’entrata, rilevando targa del veicolo, data e ora del passaggio.
Un sistema centralizzato abbina in seguito i dati rilevati dai due sensori, quello di entrata e di uscita, determinando così la velocità media (il rapporto tra lo spazio percorso e il tempo impiegato nel percorrerlo) di ciascun veicolo. Ovviamente tiene conto dei limiti di velocità specifici di ciascuna tipologia di veicolo transitato.
Tra un portale e l’altro generalmente non ci sono né uscite né aree di servizio per consentire di abbassare la velocità media.
Il tutor è acceso anche di notte o durante la pioggia, contrariamente a quello che molti pensano.
Salvo guasti o fermi tecnici, il tutor può essere acceso per periodi indeterminati, anche 24 ore su 24, sette giorni su sette. Nella maggior parte dei casi, generalmente, un tratto di autostrada è tenuto sotto controllo soltanto per alcune ore al giorno. Comunque, è la polizia stradale a decidere, di volta in volta, l’impiego dei tutor e, quindi, quali portali attivare e per quanto tempo tenerli accesi.
Il tutor misura tutte le violazioni dei limiti di velocità, ovviamente al netto della tolleranza del 5% prevista dalla legge.
Tutte le violazioni rilevate dai tutor finiscono al Cnai (Centro nazionale accertamento infrazioni) di Roma. Per le auto con targa italiana i sistemi, grazie al collegamento diretto con il centro elaborazione dati della Motorizzazione civile, associano immediatamente il numero di targa al proprietario.
Per le targhe estere, invece, vi sono due procedure diverse. Se la targa è di un Paese Ue risalire al proprietario è semplice grazie al nuovo “Sistema automatizzato di interscambio dei dati di immatricolazione dei veicoli circolanti nei Paesi Ue”, che dall’anno scorso consente di risalire velocemente al proprietario e, quindi, spedire il verbale oltre frontiera. Se, invece, il veicolo è immatricolato in un Paese extra Ue, non esiste un sistema automatizzato. La procedura è più lunga, ma il verbale, così dichiara la polizia stradale, è notificato in ogni caso.